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lunedì 13 dicembre 2010

La crisi psicotica in classe: un caso di Stress Lavoro Correlato (SLC).

Preoccupante episodio accaduto in una scuola italiana. In questo articolo del 10 dicembre 2010 scrive il Dott. Vittorio Lodolo D'Oria – studioso del Disagio Mentale Professionale dei docenti. Eccolo di seguito.

Quando scatta la crisi psicotica in classe
“Dà in escandescenze in classe: prof ricoverata all’ospedale con un TSO. Anche questo è Stress Lavoro Correlato (SLC): non tanto perché di origine professionale (potrebbe infatti essere dovuto a un’anamnesi familiare positiva per patologie psichiatriche simili), quanto perché si è manifestato a scuola, cioè sul lavoro. L’episodio serva pertanto a far riflettere sul fatto che lo SLC non è lo stress necessariamente indotto dalla professione, bensì lo stress che il lavoratore esercita sul lavoro a prescindere dalla sua origine (professionale o extraprofessionale).

da Repubblica30 novembre 2010   pagina 7   sezione: Torino
Momenti di paura ieri nella scuola media Giacomo Leopardi in via XXIV maggio a Trofarello. Appena iniziate le lezioni nell’ aula della seconda C, l’ insegnante di inglese ha improvvisamente perso il controllo dei nervi e ha dato in escandescenze. Coraggiosamente affrontata dalla preside, la docente è stata poi bloccata dai carabinieri e ricoverata all’ ospedale di Moncalieri dove è stata sottoposta al trattamento sanitario obbligatorio. Il primo segno di squilibrio la professoressa Albina G., stimata docente di inglese e «veterana» del corpo insegnante della Leopardi lo ha dato quando ha spedito, senza nessun motivo, un alunno fuori della classe. Il bimbo, mentre i suoi venti compagni della seconda C restavano nei banchi paralizzati dallo stupore nel vedere l’ insegnante accanirsi contro la cattedra, ha chiesto aiuto alla bidella dicendo: «Credo che la maestra non si senta troppo bene, sta facendo cose strane». La bidella è corsa dalla preside, la professoressa Valeria Fantino che non ha perso tempo e si è precipitata nella classe della seconda C affrontando coraggiosamente l’ insegnante che stava rovesciando a terra banchi e sedie sotto gli occhi sbarrati dei bimbi. Secondo alcune testimonianze la professoressa Albina G. avrebbe minacciato la preside brandendo una sedia e le avrebbe lanciato contro anche il cestino della carta. La professoressa Fantino però minimizza e spiega: «Non credo che ci sia mai stato un momento di vero pericolo. Di certo l’ incolumità degli alunni non è mai stata a rischio. Purtroppo l’ insegnante è stata colta da una crisi improvvisa e inaspettata ma tutto è durata pochi minuti e si concluso senza danni per nessuno…». Per calmare la professoressa Albina però è stato necessario non solo l’ intervento del 118 (immediatamente chiamato dalla presidenza) ma anche dei carabinieri della stazione di Trofarello. Dopo il ricovero della docente all’ ospedale di Moncalieri le lezioni per gli alunni della seconda C sono continuate con la proiezione di un film e con l’ intervento della preside che ha di fatto sostituito l’ insegnante di inglese. E che ora spiega: «Ho spiegato loro che capita nella vita che le persone, per colpa dello stress o per altri motivi, abbiamo un momento di crisi. Ho voluto spiegare loro che cosa era effettivamente successo così da evitare equivoci e interpretazioni sbagliate e soprattutto che qualcuno degli alunni rimanesse traumatizzato dall’ episodio…».”

martedì 7 dicembre 2010

Safety Day 2010: una folla incontenibile , un grande successo !



Si è svolto ieri 6 Dicembre a Roma il Safety Day, la Giornata Nazionale per la Sicurezza sul Lavoro promossa da FIRAS-SPP, il sindacato dei RSPP e ASPP Italiani, dedicata alla responsabilità sociale dell’impresa e dei professionisti della sicurezza attraverso lo studio del caso ThyssenKrupp nel terzo anniversario della più grave tragedia del lavoro degli ultimi anni, e nella seconda parte dedicata alle novità circa la valutazione dello Stress Lavoro Correlato , prima iniziativa nazionale in materia a pochi giorni dall’emanazione della Circolare del Ministero del Lavoro e mentre aziende e professionisti si apprestano ad espletare l’obbligo della valutazione.

Circa 20 relatori di levatura nazionale , parlamentari, esperti, esponenti di sindacati,associazioni professionali, si sono susseguiti alla tribuna , mentre la platea e la galleria erano letteralmente assediate da una folla incontenibile , decine di colleghi provenienti da tutt’italia si sono dovuti arrangiare sedendo sui gradini delle scale che conducono alla galleria del centro Congressi Frentani, nel cuore di Roma, mentre gli altri seduti in terra nei corridoi occupavano ogni spazio possibile, i meno fortunati si sono dovuti accontentare dell’androne dell’ingresso tanto che è stato necessario lasciare aperte le ampie porte d’ingresso.

A detta del personale del Centro Congressi Frentani, si è trattato della manifestazione più partecipata degli ultimi anni con una partecipazione quasi doppia della capacità d’accoglienza del centro Congressi facendo temere seri problemi di accoglienza.

Oltre 800 i partecipanti registrati, ma moltissimi altri colleghi hanno preferito saltare le formalità di registrazione, rinunciando all’attestato di partecipazione, pur di ascoltare gli interventi.

Un grande successo politico di FIRAS-SPP che si conferma, dopo la grande affermazione del Safety & Quality Forum 2010 svoltosi a fine Maggio, come l’organizzazione più dinamica e attiva del mondo della sicurezza sul lavoro.

Straordinaria la partecipazione di giovani e donne , come mai negli eventi precedenti, dato che ha colpito ogni osservatore, e una partecipazione geografica così vasta che ha sorpreso gli stessi organizzatori.

La Manifestazione si è svolta in una atmosfera di grande attenzione e carica di un entusiasmo che solo chi vi ha preso parte è in grado di descrivere, nonostante l’organizzazione spartana e tutta concentrata allo studio dei temi all’ordine del giorno.

Un minuto di silenzio per ricordare le vittime della Thyssenkrupp ha aperto i lavori ingenerando una fortissima emozione e poi di filato con la sola pausa di un’ora per un leggero lunch.

I lavori si sono conclusi con l’annuncio dei due appuntamenti nazionali che già costituiscono l’ossatura dell’”Agenda Sicurezza sul Lavoro” di FIRAS-SPP, dal 6 al 10 Giugno 2011 il tradizionale appuntamento del Safety,Quality & Environment Forum 2011 ( per informazioni www.sqe-forum.com ) e il Safety Day 2011 a Roma il 6 Dicembre 2011 per la giornata Nazionale per la Sicurezza sul Lavoro (per informazioni www.safetyday.it ).

Euforia per nuovo il grande successo conseguito nel Gruppo Dirigente di FIRAS-SPP che si appresta al suo Congresso che si svolgerà con meeting regionali in tutt’Italia durante tutto il 2011 e si concluderanno il 5 Dicembre 2011 con l’elezione del nuovo Consiglio Nazionale e Segreteria Nazionale.


Stress :Malattie e carichi tra gli eventi-sentinella

La circolare ministeriale dispone che valutazione del rischio lavoro-correlato dovrà seguire due fasi.

È considerato obbligatorio e fondamentale il primo momento di verifica. Tutti i datori di lavoro, anche di aziende di piccole dimensioni devono effettuare questa parte che avrà contenuti essenzialmente oggettivi, verificabili e, ove possibile, traducibili in numeri. L'indagine deve essere svolta su:

La prima fase

- dati statistici (indici su infortuni, assenze per malattia, turn-over) ed "eventi-sentinella" (ad esempio, segnalazioni del medico competente, lamentele di lavoratori);

- contenuto del lavoro (carichi e orari di lavoro);

- analisi del contesto di lavoro (stato delle comunicazioni lavorative, esistenza di conflitti interpersonali).

A questa fase dovranno collaborare tutte le figure interne o esterne che si occupano di sicurezza sul lavoro.

Ove «non emergano elementi di rischio tali da richiedere» azioni correttive, secondo le linee guida, la valutazione è conclusa: il datore e il suo staff sono tenuti a «darne conto nel Documento di valutazione» e a fissare solo «un piano di monitoraggio» per il periodo successivo.

La seconda fase

La fase di approfondimento sarà solo eventuale, in ciò non discostandosi dalle procedure tecniche anche internazionali più accreditate. Se buona parte delle procedure elaborate da vari soggetti istituzionali o tecnici richiedono la seconda fase ove la prima abbia rilevato un significativo rischio, la commissione rende meno probabile la fase di approfondimento: essa è necessaria solo ove la prima fase abbia richiesto azioni correttive e qualora le azioni correttive non abbiano dato i frutti sperati e gli elementi di rischio continuino a sussistere.

Queste azioni potranno comprendere interventi quali, ad esempio, modifiche dell'organizzazione aziendale, comunicazione interna, formazione e procedure.

Solo se si verificheranno le due condizioni occorrerà procedere a una rilevazione di tipo soggettivo che coinvolgerà i lavoratori, mediante questionari e/o interviste e/o focus group che riguarderanno, in specie, indicatori statistici sul tema, eventi-sentinella, contenuto e contesto di lavoro.

Nelle aziende con massimo 5 lavoratori la seconda fase potrà svolgersi, semplicemente, mediante riunioni dirette al "problem solving" e alla valutazione degli interventi fatti.

A questo punto secondo l'articolo 29 comma 3 del Dlgs n. 81, è da presumere che il vertice e il suo staff debbano avviare eventuali azioni correttive, suggerite dall'analisi svolta, e fissare un programma più intenso di monitoraggio

sabato 4 dicembre 2010

Stress da lavoro correlato, sei consigli per le aziende

Dal monitoraggio costante agli interventi per diminuire i livelli di stress, gli spunti che NorthgateArinso propone ai manager delle risorse umane

Sei consigli che vogliono fornire uno spunto di riflessione ai manager delle risorse umane sullo stress da lavoro correlato. Li propone NorthgateArinso in vista dell'entrata in vigore della normativa in base alla quale, dal 31 dicembre, i datori di lavoro dovranno effettuare la valutazione dei rischi relativi, appunto, allo stress da lavoro.

Innanzitutto, una premessa: i fattori che influiscono sulla psiche, e quindi sulla produttività del dipendente, possono essere di diversa natura. Un periodo economico difficile come quello che caratterizza l'attuale congiuntura, spiega la società di consulenza, «rappresenta un pericolo alla stabilità alimentando non solo le paure per l'incertezza lavorativa, ma anche quelle che conseguono all'assunzione di nuove responsabilità derivanti dal sottodimensionamento dei gruppi di lavoro». Un'altra causa di stress può essere rappresentata dai rapporti con i colleghi e con il capo, così come la competizione che si respira fra le scrivanie.

L'impegno dell'ufficio delle risorse umane è quello di garantire, quotidianamente, che i processi comunicativi interni e anche quelli verso l'esterno siano impostati in un'ottica di chiarezza ed efficacia, di sviluppare e implementare facilities come asili, convenzioni che garantiscano un buon livello di work life balance, e in genere di favorire l'utilizzo di strumenti che agevolino la diminuzione delle pressioni, come il lavoro flessibile e, appunto, i servizi. Ma il team Hr può anche farsi promotore di vere e proprie policy aziendali a tutela del benessere del lavoratore.

Fatte queste premesse, vediamo nello specifico quali sono le sei linee guida suggerite da NorthgateArinso.

• In primo luogo, l'azienda deve impegnarsi a monitorare costantemente i livelli di stress fra il personale

• Quindi identificare i fattori di stress presenti al proprio interno

• Eseguire una valutazione periodica degli "stressor"

• Garantire l'implementazione di un sistema in grado di analizzare, valutare e rispondere agli eventuali fattori di rischio

• Garantire interventi ad hoc finalizzati a diminuire costantemente i livelli di stress, come azioni formative, focus group, e così via

• Infine, porsi in ascolto di eventuali richieste di aiuto

«Se davvero, come spesso si dice, le risorse umane sono l'asset più importante delle aziende - sottolinea Cristiana Rossi, HR manager di NorthgateArinso Italia -, diventa fondamentale garantire un alto livello di benessere organizzativo che permetta loro di essere motivate, fidelizzate e soddisfatte del ruolo che rappresentano in azienda. L'ufficio HR è il motore del processo di sviluppo dei dipendenti, e deve quindi farsi garante della sicurezza e di livelli bassi o minimi di stress. Per questo motivo, iniziative volte a valutare, analizzare, monitorare, prevenire e gestire situazioni potenzialmente a rischio di stress devono partire e/o coinvolgere sempre l’area HR».

Barbara Weisz

3 Dicembre 2010

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